Coprogettazione E Coprogrammazione

Eventi Webinar: Coprogettazione e Coprogrammazione  

Pubblicato il 7 giugno 2021

Un nuovo paradigma nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore. Proposta di un percorso di conoscenza nell’ambito della sussidiarietà

La riforma di Terzo Settore, con il suo corpus normativo, ed in particolare il Codice di TS, ci consegna un’innovazione e un cambio di paradigma importante nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore.

Co-programmazione e co-progettazione, secondo l’art. 55 del CTS, come anche riconosciuto dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale, sono strumenti innovativi di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore, capaci di generare beneficio alle cittadine-i ed in genere alle comunità, a fronte di una unione delle forze del pubblico con quelle del privato sociale, nell’ambito di un procedere trasparente, imparziale, partecipato e non discriminatorio.

Come è noto questi istituti non nascono dal nulla ma hanno salde radici nel principio di solidarietà (art. 3 Cost) ed in quello più recente di sussidiarietà orizzontale (art. 118 Cost). La co-progettazione, dell’art. 55 del CTS, trova in particolare i suoi pregressi nelle positive esperienze maturate anche in Piemonte nel settore dei servizi sociali, in attuazione delle previsioni prima della legge 381/1991 e poi della legge 328/2000, grazie all’apporto fondamentale del Terzo Settore e nella specie delle cooperative sociali, abbinato ad una sensibilità non scontata al confronto, dimostrata da diverse Pubbliche Amministrazioni del territorio. Il risultato è che le nostre comunità hanno beneficiato di proficue partnership nei servizi di welfare, di aumentati riconoscimenti di diritti individuali ed anche di libertà sociali delle persone, oltre che di importanti esperienze di cittadinanza attiva, volte alla cura dell’interesse generale e dei beni comuni.

Da qui è opportuno partire, dalla nostra storia di territorio solidale e responsabile, per cogliere appieno le nuove sfide che la co-programmazione e la co-progettazione propongono, tanto al Terzo Settore quanto alla Pubblica Amministrazione.

La riforma del Terzo Settore richiede in primo luogo un diverso (o per lo meno più consapevole) approccio culturale circa il rapporto tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, nell’intento di creare sempre più incontri e sinergie tra il perseguimento dell’interesse pubblico e le attività di interesse generale svolte dal privato sociale.

Questo ad iniziare dalla programmazione partecipata, che implica un passaggio dalla “consultazione” alla responsabilità condivisa dei differenti attori convolti che hanno il compito, da una parte, di continuare il percorso da cui le diverse esperienze si sono avviate e, dall’altra, di riconoscere le diversità e trasformarle in attività di eccellenza ed efficacia per le politiche di interesse generale.

Altra sfida certamente da cogliere è quella di immaginare tali strumenti di amministrazione condivisa non solo applicati al welfare. Pare opportuno aprire un ragionamento a tutto campo, dove la sussidiarietà secondo quanto riconosciuto dall’art. 118 Cost., possa dispiegarsi attraverso politiche con obiettivi strategici di ampio raggio: dal welfare di comunità alla tutela dell’ambiente, dall’inclusione sociale alle azioni di imprenditorialità sociale, dalla valorizzazione dei beni comuni alle nuove forme di arte e cultura che possono coinvolgere i giovani. E’ soprattutto importante avere quella visione, e condividerla, per cui è possibile nel nuovo paradigma trovare reti di collaborazione e sostenibilità.

Per dare rinnovata vitalità ai percorsi avviati nel welfare e nell’ottica di un’applicazione estesa degli strumenti di applicazione condivisa, anche alle altre attività di interesse generale, sono da porsi le seguenti domande:

  • Quali sono le nuove regole da definire e come ci si confronta?
  • Quali possono essere le nuove istanze del Terzo Settore?
  • Quali i nuovi strumenti dell’Amministratore pubblico in tale nuovo scenario?
  • Quale è la “cassetta degli attrezzi” per gli ETS e gli Enti Locali, per dare corretta e concreta applicazione a questi strumenti?

Le recenti Linee guida adottate con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 31 marzo 2021, proprio in materia di rapporti tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, rendono ancora più attuale questa esigenza di approfondimento.  Con tali propositi ci è sembrato perciò utile, in accordo tra il Forum del Terzo Settore Piemonte e Anci Piemonte, partendo dai bisogni e dalle esperienze dei territori, proporre una iniziativa che vuole percorrere la via più breve per la costruzione di nuovi ed efficaci partenariati, capaci di arricchire oltre che di apportare la necessaria “manutenzione” ad una già esistente infrastruttura sociale a servizio delle comunità.