Coprogettazione E Coprogrammazione

Progetto Coprogettazione e coprogrammazione

Un nuovo paradigma nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore. Proposta di un percorso di conoscenza nell’ambito della sussidiarietà.

Il progetto

La riforma di Terzo Settore, con il suo importante corpus normativo, ed in particolare il Codice di TS, ci consegna un’innovazione e un cambio di paradigma importante nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo settore. 

Co-programmazione e co-progettazione, secondo l’art. 55 del CTS, come anche riconosciuto dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale, sono strumenti innovativi di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore, capaci di generare beneficio alle cittadine-i ed in genere alle comunità, a fronte di una unione delle forze del pubblico con quelle del privato sociale, nell’ambito di un procedere pubblico trasparente, imparziale, partecipato e non discriminatorio.

Le nostre comunità hanno beneficiato di proficue partnership nei servizi di welfare, di aumentati riconoscimenti di diritti individuali ed anche di libertà sociali delle persone, oltre che di importanti esperienze di cittadinanza attiva volte alla cura dell’interesse generale e dei beni comuni .

Da qui è opportuno partire, dalla nostra storia di territorio solidale e responsabile, per cogliere appieno le sfide che la co-programmazione e la co-progettazione propongono, tanto al Terzo Settore quanto alla Pubblica Amministrazione.

La riforma del Terzo Settore richiede in primo luogo un diverso (o per lo meno più consapevole) approccio culturale circa il rapporto tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, nell’intento di creare sempre più incontri e sinergie tra il perseguimento dell’interesse pubblico e le attività di interesse generale svolte dal privato sociale.

Questo ad iniziare dalla programmazione partecipata, che implica un passaggio dalla “consultazione” alla  responsabilità condivisa dei differenti attori convolti  che hanno il compito, da una parte, di continuare il percorso da cui  le diverse esperienze si sono avviate  e, dall’altra, di riconoscere le diversità e trasformarle in attività  di eccellenza  ed efficacia  per le politiche di interesse generale.

Altra sfida certamente da cogliere è quella di immaginare tali strumenti di amministrazione condivisa non solo applicati al welfare.  Infatti è importante aprire   un ragionamento a tutto campo, dove la sussidiarietà secondo quanto riconosciuto dall’art. 118 Cost. , possa dispiegarsi attraverso politiche con obiettivi strategici di ampio raggio: dal welfare di comunità alla tutela dell’ambiente, dall’inclusione sociale alle azioni di imprenditorialità sociale, dalla  valorizzazione dei beni comuni alle nuove forme di arte e cultura che possono coinvolgere i giovani..

E’ soprattutto importante avere quella visione, e condividerla, per cui è possibile  nel nuovo paradigma trovare reti di collaborazione e sostenibilità.

Obiettivi

Il nostro progetto si occupa di fornire un quadro generale dell’amministrazione condivisa, definire il perimetro entro cui si tratta di una opzione percorribile e auspicabile, tracciare gli elementi che assicurano la qualità del processo, individuare gli elementi di potenziale criticità e come affrontarli, il tutto esaminando in concreto i procedimento di co-programmazione e co-progettazione.